Digital storytelling con Scratch

Il summer camp – organizzato nell’ambito del PON di inclusione sociale e lotta al disagio – si è svolto nelle due settimane dall’11 al 22 giugno 2018, dalle 9 alle 12, per un totale di 30 ore. Si è trattato di un campo estivo sul digital storytelling con Scratch con struttura narrativa aperta, indirizzato agli studenti della scuola secondaria di primo grado.

Ai partecipanti è stato proposto di sviluppare una storia intorno a un tema comune attinente a contenuti di robotica educativa: l’esplorazione del pianeta Marte (il titolo del progetto è ICOzzano’s Journey to Mars). Per fornire un background scientifico ai ragazzi mirato allo sviluppo delle loro avventure sul Pianeta rosso, nel primo incontro sono stati dati cenni di astronomia relativi al Sistema solare e a Marte, con fotografie e filmati recenti di Nasa e Esa; all’esplorazione del pianeta (sonde, lander e rover di Nasa e Esa, con particolare riferimento a quelli che nell’estate del 2018 erano operativi sul pianeta, ossia Curiosity e Opportunity). Inoltre, è stato mostrato loro Mbot (il robot educativo della MakeBlock), quale possibile personaggio della storia, anticipando ai ragazzi che, al termine della settimana, avrebbero avuto la possibilità di costruirlo. Successivamente, la classe è stata suddivisa in gruppi di lavoro il più possibile eterogenei. Ogni gruppo ha definito la storia da sviluppare, identificando i personaggi principali e l’ambientazione, e iniziando a raccogliere materiali usando fonti ufficiali (principalmente Nasa e Esa). Importante, in questo contesto, è stato affrontare la questione dell’attendibilità delle fonti e del copyright delle immagini.

Nella seconda giornata sono state introdotte le basi della programmazione e del pensiero computazionale, con un’introduzione alla programmazione visuale attraverso il linguaggio Scratch. In particolare, si è partiti dalla descrizione dell’interfaccia e delle sue funzionalità, per poi affrontare i comandi principali: sequenza, ciclo, scelta, dato, operatore, evento, domande, messaggi. Volendo personalizzare sprite e sfondi, sono stati mostrati alcuni elementi di grafica con Scratch (bitmap e vettoriale). Infine, sono stati presentati alcuni esempi di digital storytelling con Scratch a struttura aperta. I gruppi hanno quindi iniziato a lavorare autonomamente, sviluppando lo storyboard e traducendo la storia in una sceneggiatura.

Nell’arco di tutta la durata del campo estivo, in ogni gruppo sono state sviluppate le quattro macroaree di coding (sviluppo della storia), linguaggio musicale (creazione della colonna sonora con strumenti musicali portati da casa), linguaggio testuale (creazione dei dialoghi e della narrazione) e linguaggio grafico (creazione e/o personalizzazione degli sprite e degli sfondi). I gruppi hanno lavorano autonomamente, coprendo le quattro macroaree. Hanno creato la colonna sonora portando gli strumenti musicali da casa (mandolino, tastiera, chitarra classica e chitarra elettrica), inserendola successivamente all’interno del codice. Nello stesso modo, hanno registrato le voci per i dialoghi e la narrazione.

Il penultimo giorno, i vari gruppi hanno presentato i loro lavori alla classe e ad alcuni docenti. Al termine di ogni presentazione, c’è stata una discussione mirata a evidenziare punti di forza e debolezza del progetto, cercando sempre di mantenere le critiche a un livello costruttivo. Sono state discusse le difficoltà incontrate e gli aspetti positivi e negativi dell’esperienza. Una delle maggiori difficoltà incontrate è risultata essere legata agli aspetti relazionali, piuttosto che a quelli tecnici e implementativi.

Successivamente, a coppie, hanno proceduto con la costruzione degli Mbot (uno per ogni gruppo). È stato interessante notare come alcuni degli alunni che avevano dimostrato maggiori difficoltà di concentrazione nello sviluppo del codice, hanno invece dimostrato impressionanti capacità in questa fase, terminando la costruzione in pochissimo tempo e in maniera autonoma.

L’ultimo giorno è stato dedicato alla programmazione del robot da loro costruito, attraverso il linguaggio di programmazione mBlock, basato su Scratch. Si sono viste le basi di programmazione del robot: movimento, controllo dei sensori e delle luci, con semplici procedure per definire il comportamento del robot in presenza di un ostacolo.

L’impressione è che l’esperienza sia stata molto positiva per i ragazzi. Oltre a sviluppare il pensiero computazionale, usare il coding come strumento per affrontare lo storytelling, integrandolo con la narrazione, la grafica e la musica, una parte preponderante del lavoro ha riguardato il team working. I ragazzi hanno lavorato molto bene insieme, all’interno dei singoli gruppi ma anche tra gruppi distinti, integrando nel progetto anche gli studenti con più difficoltà. Si sono formate nuove amicizie, tra i ragazzi di varie età, uniti dal progetto comune o dalla comune passione per la musica e il coding.

Per informazioni, scrivere a Maura Sandri.