Titolo del gioco e produttore: ASTER (MENSA Italia)
Designer: Manuel Cuni e Dario Massa
Descrizione: Un gioco di intuito e di logica spaziale in cui si deve generare, muovere e distruggere stelle con un unico obiettivo: ricostruire le costellazioni come si vedono dalla prospettiva terrestre.
Numero giocatori: da 2 a 4
Fascia d’età: scuola media, scuole superiori e adulti
Tempo della partita: 45-90 minuti
Soft skills e competenze sollecitate: strategia, orientamento spaziale, attenzione, competenze matematiche
Significatività rispetto all’astrofisica: Il gioco si basa su reali costellazioni astronomiche che vengono ricreate sul tabellone di gioco dai diversi giocatori e giocatrici. Per poter ricreare le costellazioni, i giocatori e le giocatrici hanno la possibilità di generare, spostare e distruggere stelle sul tabellone. Alcune terminologie tipiche dell’astrofisica come “Supernova” e “attrazione gravitazionale” sono usate con pertinenza all’interno delle meccaniche di gioco.
Le costellazioni sono rappresentate su delle carte con estrema precisione e accompagnate da brevi descrizioni con aneddoti accurati sulle costellazioni stesse di facile comprensione per un target non specifico, alimentando così l’interesse di astrofili e astrofile ma anche permettendo l’avvicinamento a queste informazioni astronomiche a non addetti e adette al settore.
Uno degli aspetti più interessanti è il poter utilizzare tutte le stelle presenti sul tabellone, indipendentemente da chi sia il giocatore o la giocatrice di appartenenza (che le ha generate durante la partita), aiutando a veicolare il messaggio che il cielo è di tutti.
Attività in classe: Il gioco presenta una curva di apprendimento un po’ alta per la varietà di azioni possibili e le caratteristiche delle carte/costellazioni da utilizzare durante lo sviluppo della strategia da mantenere durante la partita, ma dopo di che il gioco si sviluppa abbastanza linearmente.
Per attività in classe, il gioco si presenta bene per stimolare la curiosità di osservare il cielo e le costellazioni di notte e potrebbe essere una maniera per introdurre il fatto che specifiche costellazioni si vedono in determinati periodi dell’anno. Inoltre, dividendo gli studenti in team, il riconoscimento delle costellazioni sulla plancia potrebbe essere innescare una sana dinamica collaborativa.
Recensione a cura di: Giannandrea Inchingolo