Una esperienza con Stefania Petaccia e Stefano Rini
Materiali:
- Cornici di cartone doppio con all’interno inserito un foglio acetato trasparente (materiale preparato dal docente)
- lampade da tavolo,
- prolunghe
- fogli acetati trasparenti e di differente colore
- foglio traslucido
- ritagli di stoffa e materiale di recupero vario da poter utilizzare per le composizioni
- reti di plastica leggeri oppure sacchetti di rete delle patate
- fogli di carta colorata
- colla
- forbici
- scotch trasparente
Descrizione dell’attività:
L’attività che proponiamo è stata realizzata in una classe seconda della scuola primaria ed è durata circa tre ore. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di giocare con la luce e diversi materiali per comprenderne alcune sue caratteristiche e comportamenti.
Come prima cosa, abbiamo introdotto in classe Coucou di Lucie Félix edito Les Grandes Personnes. È stato interessante utilizzare un libro-gioco per dare il via alla nostra ricerca, perché ci ha permesso come prima cosa di giocare e di aprirci ad una lettura creativa, plurisensoriale e stratificata. I bambini hanno osservato il comportamento della luce nell’interazione con le pagine lucide e colorate, hanno toccato, sovrapposto, domandato e osservato. L’albo ha avuto il compito di attivare i bambini e le bambine, costruendo un terreno fertile e utile a far emergere delle domande.
Raccolte le osservazioni generali, abbiamo coinvolto la classe nella costruzione di un laboratorio. L’aula è stata oscurata chiudendo tutte le imposte e i banchi sono stati uniti creando cinque isole di lavoro. Ciascun gruppo ha avuto a disposizione più lampade, ritagli di fogli acetati colorati, pezzi di plastica di differenti texture e spessori, materiali lucidi opachi e trasparenti, stoffe, reti di plastica e fogli riflettenti, dunque diversi materiali di recupero con cui hanno potuto interagire in modo autonomo. Le coppie sono state lasciate libere di giocare con i materiali e con le luci. L’intenzione è stata quella di fornire gli strumenti necessari per osservare in autonomia il comportamento della luce nell’interazione con i diversi materiali e con i colori.
Alcune domande poste e altre da poter aggiungere:
- Come si comporta la luce?
- Cosa succede quando la luce arriva sulla superficie di un oggetto?
- Cosa accade quando sovrapponiamo dei lucidi di diverso colore? Quando sono tanti di che colore sarà l’ombra sul muro?
- Come si comporta l’ombra considerando la forma dell’oggetto che stiamo utilizzando per generarla?
- Se la luce incontra un oggetto riflettente cosa accade?
Si è osservato, senza dover far ricorso a terminologie specialistiche e a spiegazioni teoriche complesse, il concetto della mescolanza additiva e sottrattiva del colore, la riflessione del raggio luminoso, l’ombra come l’anticolore della luce. L’aspetto importante di questo processo è stato quello di permettere ai bambini di osservare direttamente quanto accade, di farne esperienza diretta mettendo a loro disposizione degli strumenti facilmente reperibili anche a casa. La sperimentazione è stata vissuta in un contesto relazionale e il confronto umano e materico ha svolto un ruolo centrale. Il gioco, in una relazione cooperativa, è stato quindi il tramite per scoprire e apprendere.
A ciascuna coppia è stata fornita una cornice di cartone con all’interno un foglio acetato trasparente, al di sopra del quale i bimbi e le bimbe hanno potuto realizzare, con i materiali a disposizione, una loro composizione. Durante questa fase i bambini e le bambine hanno continuato ad osservare, studiare attraverso le lampade, il comportamento della luce in relazione ai filtri e materiali utilizzati.
Infine, a turno, sono stati chiamati a presentare la propria composizione alla classe. Si è cercato insieme di mettere a fuoco le diverse immagini e raccontato ognuno la propria storia, descritto il proprio personaggio e condiviso il titolo scelto. Abbiamo osservato quanto fossero differenti i colori e la composizione realizzata sulla cornice rispetto all’ombra che compariva sulla parete bianca illuminata. Le singole cornici sono diventate le pagine di un libro, un leporello con cui si è potuto continuare a giocare e fare esperienza.