Crediti: Azienda Speciale PalaExpo/Claudia Gori

In occasione della mostra della mostra Macchine del Tempo organizzata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e inaugurata a Palazzo Esposizioni Roma lo scorso 25 novembre 2023, sono state realizzate delle attività immersive in realtà virtuale per permettere ai visitatori di approfondire alcuni aspetti della mostra ed esplorare le facilities dell’Istituto.

Una di queste esperienze ha fatto uso del metaverso per riprodurre una delle sale di Palazzo Esposizioni Roma, inserendo al suo interno oggetti stellari, nove, supernove e getti molto energetici, esposti come opere d’arte o statue, corredati da immagini, didascalie e un’audio-guida, per mostrare gli oggetti che vengono osservati e studiando utilizzando macchine del tempo come gli osservatori spaziali Chandra, XMM Newton o Hubble.

L’esperienza è stata sviluppata con Frame, un software open source per lo sviluppo del metaverso che permette agli utenti di interagire con l’esperienza e con altri utenti attraverso un visore per la realtà virtuale, ma anche con un semplice laptop. Da non confondere con il multiverso, il termine metaverso compare per la prima volta nel romanzo fantascientifico di Neal Stephenson Snow Crash pubblicato nel 1992. L’autore descriveva il metaverso come un’enorme sfera nera su cui ogni persona poteva costruire in tre dimensioni tutto ciò che desiderava. Una realtà 2.0 potenzialmente visitabile anche da altri utilizzatori virtuali.

Ricordiamo che tutti i modelli 3D rappresentati all’interno della sala nel metaverso sono reali, ovvero prodotti da dati spaziali catturati dalle sonde nello spazio. Non si tratta di simulazioni frutto di fantasia, ma di simulazioni utilizzate dai ricercatori per studiare la composizione, la struttura, la fisica e l’evoluzione nel tempo e nello spazio di questi oggetti.

Per essere esplorare il museo nel metaverso occorre un semplice browser di accesso a internet e una connessione alla rete: clicca qui.

Al suo interno, un video e una voce guida spiegheranno i modelli esposti nella sala. La visita è anche stata tradotta in inglese, i sottotitoli sono disponibili nel video presente all’interno della sala. Potete girare attorno ai modelli, immergervi tra i loro resti stellari, ammirare le immagini ottenute dai telescopi spaziali e, se la visita è condivisa, interagire con i visitatori presenti nella sala con voi. I modelli esposti sono sei: sono presenti due nove, tre resti di supernova e un getto stellare. Vi invitiamo a far un salto nel metaverso e a scoprirli tutti!

Come accedere da visore per la VR

Per accedere alla sala museale nel metaverso da visore per la realtà virtuale, ad esempio Meta Quest, bisogna indossare il visore e aprire la pagina di browser. Nella barra di ricerca in alto digitare il seguente link (oppure, se siete già su questa pagina di Play dal visore, cliccarci sopra): framevr.io/mumas2inaf

L’esperienza non può essere scaricata sul dispositivo poiché per accedere al metaverso e interagire con gli ambienti e gli utenti occorre che la sala museale sia sempre online.

Frame, lo strumento utilizzato per realizzare questa esperienza nel metaverso funziona come una comune pagina web ma con le straordinarie potenzialità del metaverso che permette di creare eventi online in diretta, incontri, seminari, visite guidate.

Digita il link framevr.io/mumas2inaf e inizia la tua avvenutura nel metaverso

Per creare il proprio metaverso, occorre registrasi alla piattaforma Frame, scegliere un template da cui partire oppure crealo da zero.

Da quest’anno è possibile generare anche oggetti grazie all’intelligenza artificiale e collegare mondi tra vari utenti registrati. Insomma, come abbiamo visto, sono tante le potenzialità di questa nuova tecnologia, utile anche per la didattica e la divulgazione.

Provate l’esperienza che abbiamo realizzato e fateci sapere cosa ne pensate.

Il Tour virtuale è stato ideato e realizzato da L. Leonardi (INAF OA Palermo). Il progetto è tratto da MuMAs – il Museo dei Modelli Astronomici, ideato e realizzato da L. Leonardi (INAF OA Palermo) nell’ambito del Prin Inaf “Virtual reality and Augmented reality for Science, Education and Outreach”, P.I. L. Daricello

I testi presenti nella guida sono curati da: L. Leonardi (INAF OA Palermo), S. Orlando (INAF OA Palermo), L. Daricello (INAF OA Palermo), M. Miceli (UNIPA / INAF OA Palermo); La traduzione in inglese è a cura di L. Leonardi (INAF OA Palermo).

I Modelli 3D presenti nella sala virtuale sono stati realizzati da: S. Orlando, (INAF OA Palermo) e fanno parte del progetto INAF 3DMAP-VR.