Il concetto di causa ed effetto è qualcosa che sicuramente ha attirato molti artisti, illustratori, animatori, designer perché è evidente che c’è qualcosa di profondamente soddisfacente nel costruire o anche passivamente osservare una catena di eventi che si succedono e forse più la macchina è complessa e fantasiosa più la cosa si fa interessante.
In molte di queste espressioni c’è una vena ironica in cui la complessità estrema della macchina viene impiegata per operazioni semplicissime o senza senso. Il primo di questi illustri esempi storici è l’opera di Heath Robinson così famoso da diventare una frase idiomatica proprio per identificare una macchina complesse ed inutili. Dal 1904 al 1944 disegnerà ingegnosissime e completamente inutili contraption. La carica ironica di queste macchine si scatena forse proprio negli anni della guerra dove soldati si affannano inutilmente per rompere una noce per l’ufficiale. Ma visto che queste pagine nascono in tempi di quarantena questa forse questa è l’illustrazione più appropriata.
Sport condominiali – William H. Robinson, Macchine e invenzioni bizzarre. Edizione illustrata, Elliot 2014
Ad una decina di anni di distanza lavora forse il più famoso di questi illustratori, che con le Rube Goldberg machines da inizio ad un vero e proprio genere che impegnerà tanti artisti fino ad arrivare ai contemporanei come ad esempio l’attore e performer Joseph Herscher che inscena nei sui video proprio delle novelle macchine di Goldberg complicatissime e spesso distruttive.
Il tovagliolo automatico, una delle invenzioni di Rube Goldberg – Originalmente pubblicata in Collier’s, 26/9/1931
Per finire con i classici non possiamo dimenticarci Bruno Munari che con le macchine inutili disegna macchine complesse, ironiche e straordinariamente poetiche: meccanismo per annusare i fiori finti, motore a lucertola per tartarughe stanche, mortificatore per zanzare.
Illustrazione tratta da Bruno Munari, Le Macchine di Munari, Corraini Edizioni 2001 © 1942 Bruno Munari. Tutti i diritti riservati alla Maurizio Corraini srl
Non possiamo non inserire in questa rassegna i geniali Peter Fischli & David Weiss che con “The way things go” costruiscono una reazione a catena su scala industriale. Qui sotto una piccola anteprima.
Last but not least il programma educativo giapponese ピタゴラスイッチ ovvero PythagoraSwitch dell’emittente NHK che ospita delle reazioni a catena con materiali semplicissimi ma super ingegnose. Qui sotto uno dei mini episodi televisivi ma potete cercare Pythagora Switch su YouTube per visualizzare centinaia di video di bambini giapponesi che costruiscono le loro macchine.
Passando al mondo dell’animazione sicuramente tutti noi abbiamo riso davanti alle disastrose reazioni a catena organizzate da Will il Coyote per catturare Beep Beep (Looney Toons) e Tom e Jerry (Hanna e Barbera) ma forse il più geniale erede di questa tradizione è Nick Park un po’ in tutta la sua opera. Ricordiamo qui solo Galline in Fuga (Chicken Run 2000) e gli incredibili Wallace and Gromit