Si tratta di un gioco/esperimento il cui scopo è riflettere sulla natura dei colori, ma necessita di un po’ di preparazione. E’ adatto per i bambini e i ragazzi di scuola primaria e secondaria (primo grado), ma con opportune modifiche si presta anche ad essere proposto per ragazzi più grandi e in manifestazioni con il pubblico.

Materiale occorrente

  • una scatola di cartone di circa 40 centimetri di lato;
  • una striscia di LED monocromatici (oppure una lampada al sodio, ma è molto più difficile da trovare);
  • carta colorata.

Nota. E’ importante la scelta della lampada, che deve essere strettamente monocromatica. La lampada al sodio è perfetta, ma dal punto di vista pratico ha qualche difetto (è pesante e ci vogliono diversi minuti per accenderla); noi abbiamo provato anche il LED rosso (che funziona ma è meno soddisfacente).

Costruzione della macchina

La scatola deve poter restare ben chiusa, in modo che entri meno luce possibile. Su un lato va aperta una finestrella di circa 10/15 centimetri di lato, che poi va coperta con una tendina scura in panno o con uno sportellino di cartone.

All’interno della scatola va inserita la striscia di LED (o la lampada) in modo che sia il meno possibile visibile dalla finestrella, ma che si possa facilmente accendere senza bisogno di estrarla dalla scatola.

Infine, sulla parete interna della scatola di fronte alla finestrella, fissate (ad esempio con una puntina da disegno) un pannello di cartoncino su cui avrete incollato dei ritagli di carta colorati (usate più colori che potete, ma è meglio che ciascun ritaglio sia di un solo colore). Ogni ritaglio va numerato, in modo che, guardando all’interno dalla finestra della scatola, il numero corrispondente sia ben visibile.

Alla fine dall’esterno dovrà vedersi solo la finestrella (coperta); la luce non dovrà filtrare.

Fase preparatoria

Se fate questo gioco in una classe, cominciate a chiedere ai ragazzi che cosa è il colore, e perché gli oggetti appaiono di colori diversi. Potete far notare la presenza di diversi colori nella luce solare facendo l’esempio dell’arcobaleno, ma non date troppi suggerimenti e abbondate con le domande: in genere la discussione arriva presto ad un punto morto. Nel frattempo avrete acceso la luce all’interno della scatola. A questo punto il gioco può cominciare.

Il gioco

Chiamate i ragazzi uno ad uno a guardare dentro la scatola. Chiedetegli di dirvi il colore di uno o due dei ritagli all’interno (meglio senza farsi sentire dai compagni), e segnate su un foglio i numeri corrispondenti e le risposte.

Quando tutti hanno guardato dentro la scatola (anche gli insegnanti, mi raccomando!), fate un rapido riepilogo ad alta voce dei colori che sono stati “visti”. Dovrebbe risultare un vasto campionario di grigi e marroni, oltre a qualche caso del colore della lampada all’interno. A questo punto potete tirar fuori dalla scatola il pannello con i ritagli colorati e mostrarlo a tutti!

Naturalmente questo è solo un suggerimento: ci sono molti modi possibili per giocare con la macchina mangiacolori.

La discussione

Dopo l’esperienza è più facile capire cosa sia realmente il colore. Il colore degli oggetti di tutti i giorni non è altro che luce riflessa. Ogni oggetto è capace di riflettere solo luce di un certo colore: se quando lo illuminiamo questo colore manca (ad esempio se abbiamo un ritaglio rosso e lo illuminiamo con luce gialla), l’oggetto apparirà grigio, perché la luce che sa riflettere non c’è. Naturalmente questo concetto va affrontato in modo diverso a seconda dell’età dei ragazzi, ma per i più piccoli può essere divertente far provare loro stessi ad inserire nella macchina oggetti colorati, o disegni fatti da loro, per scoprire come scompare il colore.

 

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