Questa attività è adatta al periodo di crisi sanitaria essendo tutta all’aperto e non prevedendo materiali condivisi.
L’attività che vi presentiamo può essere inquadrata nell’ambito dell’outdoor education ovvero educazione all’aperto dove con questo termine si intendono tutte le attività educative, anche non strettamente curriculari, che vengono svolte all’aperto.
L’Outdoor Education (OE) si definisce a livello internazionale come un orientamento pedagogico che intende favorire le esperienze in presa diretta con l’ambiente: dal bisogno naturale nell’infanzia di esplorare e mettersi alla prova, ai progetti di educazione ambientale.
Questa attività può essere condotta nel giardino della scuola o in passeggiata in un parco cittadino ma anche in un bosco per osservare direttamente la luce che filtra tra gli alberi. Komorebi 木漏れ日 è la parola utilizzata in Giappone per indicare questa situazione ma la parola esprime anche uno stato d’animo e una sensazione.
Come primo passo di questa attività possiamo cercare un albero grande e denso di foglie non aghiformi e cominciare ad osservare la luce tra le foglie. Osservate a terra i pattern di luce e discutete con i bambini. Dovreste riuscire ad osservare delle forme tondeggianti.
Spostatevi ora in una radura o comunque dove potete avere sole pieno e cominciate a giocare con il sole. Gli insegnanti avranno costruito in precedenza due cartoncini con dei fori: il cartoncino “buchi strani” e il cartoncino “buchi in fila”
Per costruire un cartoncino “buchi strani” puoi utilizzare un cartoncino di recupero oppure un cartoncino A4. Ritaglia con un taglierino un foro quadrato, un foro rotondo, un foro triangolare e un foro a forma di stella. Assicurati che ogni foro non sia più largo di circa 3 mm. Taglia anche due fessure di circa 5cm x3 mm e perpendicolari tra loro. Per finire taglia un foro quadrato di circa 1 cm di lato. Puoi anche stampare questo modello su un cartoncino o utilizzarlo come schema.
L’insegnante catturerà il sole con il cartoncino “buchi strani” e proietterà l’ombra su un cartone bianco. Se il cartoncino forato è abbastanza vicino al cartone bianco dove si proietta i bambini vedranno esattamente l’ombra del cartoncino. Ma se si allontana un foglio dall’altro… i fori ci appariranno rotondi.
L’insegnante va avanti con la dimostrazione e fa lo stesso gioco con le due fessure. Si nota che i bordi diventano tondeggianti. L’insegnante può usare le sue dita per dividere una delle fessure in fori più piccoli. Ogni piccolo foro formerà un’immagine rotonda. I bambini vengono incoraggiati ad ottenere lo stesso effetto incrociando le dita della mano: ecco una manciata di immagini del sole! Attenzione le dita paffute dei bambini potrebbero non essere abbastanza sottili.
L’insegnante a questo punto prova a tenere il sole nella sua mano. Basta un pugno chiuso e pian piano si apre leggermente la mano.
A questo punto si da il via libera ai bambini per sperimentare e provare a capire cosa sta succedendo. Oltre a provare i giochi con le proprie mani i bambini avranno preparato un cartoncino con un piccolo foro quadrato (qualche millimetro). Se decidete di utilizzare una punzonatrice e non avete trovato una silouette quadrata va bene lo stesso ma fate attenzione che il foro non sia tondo (cuori, stelle triangoli, fatine vanno bene!) e che il foro non sia troppo grande (mezzo centimetro). I ragazzi possono sparpagliarsi nel parco e sperimentare.
L’esperienza finisce seduti in circolo per cercare di capire cosa abbiamo osservato e provare a formulare delle ipotesi.
Tutte queste osservazioni sono spiegate dettagliatamente nella risorsa light walk . Potete scegliere di presentare anche la light walk completa oppure sperimentare una prima volta così come suggerito in questa risorsa e formulare delle ipotesi e poi provare altri esperimenti.
I ragazzi possono ulteriormente approfondire costruendo e giocando con l’exhibit un sole a X
Vi consigliamo comunque di provare da soli o con un collega la passeggiata per familiarizzare con questo fenomeno.