Titolo del gioco e produttore: Terraforming Mars – Ares Expedition (Genos Games)

Designer: Sydney Engelstein, Jacob Fryxelius, Nick Little

Descrizione: Terraforming Mars – Ares Expedition è la versione compatta del fratello maggiore Terraforming Mars. Come per il suo predecessore, nel gioco si interpretano delle corporazioni il cui scopo è terraformare Marte, cioè ricreare le condizioni di ossigeno, temperatura e acqua necessarie a poter rendere il pianeta rosso abitabile per l’habitat umano.
La grossa differenza con Terraforming Mars è nella meccanica di gioco: questa versione è totalmente basata sulle carte, che andranno a costituire durante la partita gli elementi caratteristici e gli sviluppi tecnologici della propria corporazione. Questa differenza nella meccanica fa si che Ares Expedition sia un gioco molto più rapido da giocare ed in cui è assente l’interazione competitiva per il controllo del territorio di Marte, elemento caratteristico invece del gioco originale.

Numero giocatori: da 1 a 4

Fascia d’età: scuole superiori e adulti (14+)

Tempo della partita: 45-60 minuti

Soft skills e competenze sollecitate: strategia, attenzione, competenze matematiche

Significatività rispetto all’astrofisica:Si mantengono molto bene le implementazioni scientifiche e tecnologiche già presenti nelle carte di Terraforming Mars (si veda la scheda qui), ma si perdono le meccaniche e le informazioni legate all’esplorazione della superficie marziana non essendo questa più parte del gioco in questa versione.

Attività in classe: Il gioco può essere un valido sostituto di Terraforming Mars, soprattutto in contesti stringenti di tempo nelle varie attività didattiche. Nonostante questo vantaggio, si consiglia comunque ove possibile di mantenere l’uso della versione classica di Terraforming Mars non solo per i maggiori dettagli scientifici, ma soprattutto per la sua lentezza nello svolgere le azioni che quindi permette di far assimilare meglio le strategie di terraformazione che si vuole implementare durante il gioco e soprattutto si mantiene alta l’interazione con gli altri giocanti al tavolo.

Recensione a cura di: Giannandrea Inchingolo