Ideatore: INAF – Osservatorio Astronomico di Brera (Stefano Sandrelli)

Descrizione: “Il Signore degli Anelli – il misterioso caso degli anelli rubati” è un analogo degli EduLARP (versione educativa dei Living Action Role Play, i giochi di ruolo dal vivo), nel formato di caccia al tesoro. L’obiettivo è introdurre i partecipanti ad alcuni dei principali argomenti riguardanti il Sistema Solare, come il ruolo della gravità, la distribuzione della massa e della luce, gli effetti della rotazione e la distribuzione dell’acqua.
I partecipanti rivestono il ruolo di investigatori alla ricerca degli anelli di Saturno rubati; per risolvere il caso devono interagire, in uno spazio pubblico, con la gente comune e i facilitatori, guidati dal personaggio di Martina Tremenda (master del gioco), una ragazzina di 12 anni che rappresenta la curiosità e la fame di conoscenza.

Scopo del gioco: Ritrovare gli anelli rubati di Saturno navigando all’interno del Sistema Solare, ridimensionato in modo da adattarsi all’area di gioco.

Ambientazione: Ieri sera, gli anelli di Saturno sono stati rubati da un misterioso centauro. Schioppanelli, l’astro-detective della città, è ora in pensione e gestisce una nota pizzeria, la “Gigante Rossa”, e quindi non può aiutare nelle indagini. I giocatori vengono chiamati a sostituirlo, sotto la guida di Martina Tremenda.
Non appena si scopre che gli anelli di Saturno sono andati distrutti nel furto, Martina suggerisce che gli anelli possano essere ricostruiti, se si riescono a trovare e raccogliere gli ingredienti giusti. Una volta raccolti, devono essere portati alla “Gigante Rossa” e consegnati al signor Schioppanelli, insieme alla ricetta proposta per cucinarli.

Regole: I bambini devono interagire con le persone presenti nell’area di gioco per risolvere il caso. Alcune sono persone comuni, altre facilitatori che possono dare informazioni. Quest’ultimi si trovano alle distanze correttamente scalate e interpretano i vari pianeti.
Con il progredire del gioco i bambini scoprono che gli anelli sono andati distrutti nel furto, ma possono essere ricreati usando gli ingredienti giusti. Questi possono essere ottenuti dai pianeti: ognuno ne ha in quantità proporzionale alle reali proprietà fisiche dell’oggetto celeste. Dopo aver raccolto gli ingredienti, devono dare la loro migliore ricetta, che può dare anelli troppo sottili o troppo luminosi o a rotazione rapida e così via. La squadra vincente è quella che prepara la miglior ricetta per ricostruire gli anelli nel minor tempo possibile.

Numero giocatori: Da 2 a 8 gruppi di 3-5 giocatori ognuno.

Età consigliata: 6-13 (scuola primaria e secondaria di primo grado).

Spazio: Abbastanza grande da contenere il Sistema Solare in scala e da consentire di correre da una parte all’altra senza sforzo, rendendosi conto delle distanze. Una dimensione appropriata è 1 km × 0.5 km. Bisogna prestare molta attenzione nella scelta di un’area sicura senza auto, come ad esempio un’area pedonale, meglio se affollata di persone che non fanno parte della “sceneggiatura” del gioco.

Durata: Dalle 2 alle 3 ore.

Materiali: Oggetti semplici (come mele e trottole) che rappresentano gli ingredienti per ricostruire gli anelli, che sono gravità, luce, rotazione, inclinazione, polvere e acqua.

Obiettivi educativi (competenze): Interagire con le persone per ottenere informazioni, pianificare e realizzare un’indagine, costruire una spiegazione, discutere a partire da evidenze e prove.

Obiettivi disciplinari (conoscenze): Ottenere una visione generale delle distanze nel Sistema Solare. Capire che, nel Sistema Solare: la gravità cambia da un pianeta all’altro; la luminosità cambia con la distanza del pianeta dal Sole; l’acqua è una sostanza abbastanza comune; la rotazione è importante per preservare gli anelli.

Perché il gioco è utile per la didattica e divulgazione dell’astrofisica? Il gioco è un modello e anche uno strumento: un modello perché le meccaniche permettono l’acquisizione delle competenze e delle conoscenze, ma anche uno strumento perché alcuni obiettivi disciplinari vengono raggiunti al di fuori delle meccaniche. In questo modo il giocatore non solo impara nozioni sul Sistema Solare, ma sviluppa anche il pensiero scientifico.

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