Quanto salti nel Sistema solare?
Con questa attività sviluppata con Scratch, scoprirai insieme a Blu quanto in alto salteresti nei vari pianeti del Sistema solare.LEGGI TUTTO
Borsista presso l’Istituto di Radioastronomia di Bologna, si occupa di didattica e divulgazione dell’astrofisica. Appassionata di metodologie didattiche innovative, si sta specializzando nell’utilizzo del gioco come strumento per l’apprendimento.
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Il James Webb Space Telescope (JWST) è un telescopio spaziale lanciato il 25 dicembre 2021 e frutto di una collaborazione internazionale tra l’Agenzia Spaziale Statunitense (NASA), l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Canadese (CSA). Come il suo predecessore Hubble, il JWST studierà l’Universo nella banda dell’infrarosso, con l’obiettivo di ottenere informazioni riguardo la sua struttura e la sua nascita, l’origine ed evoluzione delle prime galassie, la nascita e formazione di stelle e pianeti, l’evoluzione dei sistemi planetari e la ricerca di pianeti abitabili. Questo tipo di studio è possibileLEGGI TUTTO
Urano è il settimo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole. Ha molte caratteristiche in comune con Nettuno, ma ciò che lo rende unico è l’inclinazione del suo asse di rotazione, che misura circa 98° rispetto al piano dell’orbita. Ciò significa che sembra “rotolare” sul piano orbitale. Il motivo che ha portato il pianeta a questa peculiarità è ancora incerto, ma la teoria più comune è che sia la conseguenza di un impatto avvenuto quando Urano era ancora in formazione. Come si vede nell’immagine a fianco –LEGGI TUTTO
Nettuno è l’ultimo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole. Impiega quasi 165 anni a percorrere un orbita intorno alla nostra stella e poco più di 16 ore a compiere un giro su se stesso. L’immagine a destra – scattata dalla sonda Voyager 2 nel 1989 – mostra la presenza della Grande Macchia Scura, un sistema di tempeste dal diametro medio di 14.000 km che rappresenta una delle formazioni atmosferiche più grandi del Sistema Solare, seconda solo alla Macchia Rossa di Giove. Di seguito trovate il codiceLEGGI TUTTO
La Terra è l’unico pianeta del Sistema Solare che ospita la vita. Ma cos’è che la rende un pianeta così speciale? Sono molte le caratteristiche che rendono il nostro pianeta adatto alla vita, ma le principali sono due. Innanzitutto si trova nella cosiddetta zona abitabile, la regione intorno ad una stella (indicata in verde nell’immagine a fianco) dove è teoricamente possibile per un pianeta mantenere acqua liquida sulla sua superficie. I pianeti oltre la zona abitabile hanno una temperatura troppo bassa e quindi l’acqua – se presente – è sottoforma diLEGGI TUTTO
Mercurio è il nome latino del dio greco Ermes, il messaggero degli dèi noto, tra le tante, per la sua velocità. Ed è questo il motivo che ha portato gli antichi romani a dare il suo nome al pianeta che più velocemente si sposta in cielo. Il pianeta Mercurio percorre la sua orbita intorno al Sole in appena 88 giorni ed il più veloce del Sistema Solare. Ciò è dovuto alla sua posizione molto vicina alla nostra stella: è infatti il primo pianeta in ordine di distanza dal Sole. Ne consegueLEGGI TUTTO
Saturno è il sesto pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole ed è facilmente riconoscibile per il sistema di anelli che lo circonda, composti principalmente da ghiaccio e polveri. Saturno è classificato come pianeta gassoso, ovvero composto principalmente da gas. Come Giove, la sua atmosfera è sferzata da continui venti che possono raggiungere anche i 1800 km/h. Nel suo Polo Nord si trova una particolare conformazione nebulosa detta esagono di Saturno, che ruota intorno al vortice centrale del Polo Nord. Una peculiarità unica in tutto il Sistema Solare! Di seguito trovateLEGGI TUTTO
Giove è il quinto pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole e il più grande di tutto il Sistema Solare: la sua massa è due volte e mezzo la somma di tutte quelle degli altri pianeti messi insieme! Giove è classificato come pianeta gassoso, ovvero composto principalmente da gas. La sua vasta atmosfera è caratterizzata da numerose bande, al cui interno è possibile osservare la presenza di numerose tempeste. Tra tutte spicca la Grande Macchia Rossa, una tempesta anticiclonica che dura da almeno 300 anni! Di seguitoLEGGI TUTTO
Venere è il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dal Sole e prende il nome dalla dea romana dell’amore e della bellezza. Viene anche definito il “pianeta gemello” della Terra perché ha una massa e una dimensione molto simile al nostro pianeta. Ad essere molto differente, invece, è la sua atmosfera, che è costituita principalmente da anidride carbonica ed è molto più densa della nostra. Per queste sue caratteristiche, la pressione al livello del suolo è circa 90 volte quella terrestre. Inoltre si ha un fortissimo effetto serra cheLEGGI TUTTO
Marte è il quarto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole, nonché l’ultimo dei pianeti terrestri, dopo Mercurio, Venere e la Terra. Viene chiamato anche Pianeta rosso per via del suo colore caratteristico causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre. Sulla sua superficie ci sono monti, valli, canyon, deserti e vulcani. L’atmosfera è rarefatta, la pressione molto bassa (1/10 di quella terrestre). La temperatura va da -140 °C a 20 °C: non si sta malissimo! Ai poli sono presenti delle calotte ghiacciate. La gravità èLEGGI TUTTO
Il 10 aprile 2019, i ricercatori dell’Event Horizon Telescope hanno svelato all’umanità la prima immagine mai ottenuta di un buco nero supermassiccio, un buco nero molto ma molto più massiccio dei normali buchi neri stellari. L’immagine rivela il buco nero al centro di un’enorme galassia che si trova nel vicino ammasso della Vergine, Messier 87. Questo buco nero dista da noi 55 milioni di anni luce e ha una massa pari a 6.5 miliardi e mezzo di volte quella del Sole. I buchi neri sono oggetti estremamente compatti, nei qualiLEGGI TUTTO
Ideatore: INAF – Istituto di Radioastronomia (Stefania Varano) e INAF – Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio (Sara Ricciardi) Descrizione: Il gioco sfrutta i chiodini Quercetti® per far sperimentare a bambini e ragazzi il concetto di risoluzione delle immagini digitali. Disponendo un’immagine sotto la tavoletta forata e inserendo i chiodini del colore corrispondente, si cerca di ricostruire l’immagine originale. Si ottiene in questo modo un campionamento a diverse risoluzioni, sulla base della dimensione dei chiodini utilizzati. Scopo del gioco: Ricreare l’immagine disposta sotto la tavoletta forata per mezzo dei chiodini. Regole:LEGGI TUTTO
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