Ideatore: INAF – Istituto di Radioastronomia (Stefania Varano) e INAF – Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio (Sara Ricciardi)

Descrizione: Il gioco sfrutta i chiodini Quercetti® per far sperimentare a bambini e ragazzi il concetto di risoluzione delle immagini digitali. Disponendo un’immagine sotto la tavoletta forata e inserendo i chiodini del colore corrispondente, si cerca di ricostruire l’immagine originale. Si ottiene in questo modo un campionamento a diverse risoluzioni, sulla base della dimensione dei chiodini utilizzati.

La stessa immagine di una casa ottenuta con chiodini grandi (bassa risoluzione), medi e piccoli (alta risoluzione). Varano/INAF

Scopo del gioco: Ricreare l’immagine disposta sotto la tavoletta forata per mezzo dei chiodini.

Regole: I giocatori vengono divisi in gruppi. In ogni gruppo uno o due partecipanti si occupano di ricreare l’immagine con i chiodini, mentre i restanti membri hanno il compito di vincere i chiodini giocando a “Pictionary”, in cui si deve indovinare quello che un partecipante, a turno, disegna su un foglio, basandosi sulle parole fornite dai facilitatori.*

Numero giocatori: Circa 25 nel caso di una classe, con gruppi da 5 o 6 bambini, ma può essere svolto anche come lavoro individuale.

Età consigliata: 8-10 anni (scuola primaria) e 10-12 anni (scuola secondaria di primo grado).

Spazio: Può essere sia aperto che chiuso, con la disposizione di un numero di tavoli pari al numero di gruppi che si intende creare e con un tavolo aggiuntivo posto al centro dove si mettono a disposizione i chiodini. L’importante è che vi sia spazio sufficiente affinché i bambini si possano muovere per prendere i chiodini autonomamente.

Durata: Tempo di allestimento: mezz’ora di preparazione a laboratorio + mezza giornata di preparazione dei materiali una tantum. Tempo per ogni turno: 30-45 minuti. Tempo totale: 2,5 ore.

Materiali: Fornitura di chiodini Quercetti®, stampe delle immagini da rappresentare, foglietti da pescare per i soggetti da disegnare.*

Obiettivi educativi (competenze): Sviluppo di autonomia decisionale, affermazione di sé, riconoscimento dell’altro. Inoltre sfrutta i principi dell’apprendimento cooperativo per favorire la maturazione del problem solving e dell’espressione creativa.

Bambini che inseriscono i chiodini nella tavola forata per ricostruire l’immagine sottostante. Varano/INAF

Obiettivi disciplinari (conoscenze): Introdurre concetti base sulla natura delle immagini digitali, come la risoluzione spaziale e cromatica, il campionamento, la quantità e il flusso di dati; mostrare che le immagini sono mezzi di rappresentazione, vincolati e limitati dalle caratteristiche dello strumento usato per crearle; mostrare l’importanza della risoluzione necessaria per realizzare un’immagine nel caso astrofisico, in cui la scelta dello strumento e la richiesta tempo sono cruciali per la buona riuscita di uno studio.

Perché il gioco è utile per la didattica e divulgazione dell’astrofisica? Il gioco è un modello, ovvero le meccaniche permettono l’acquisizione delle competenze. Infatti, tramite il gioco stesso, il partecipante apprende informazioni sulle natura delle immagini digitali, sviluppando al contempo il pensiero scientifico.

*Per maggiori dettagli si consulti la scheda tecnica disponibile qui: scheda tecnica. L’attività attualmente richiede la presenza di operatori INAF, ma si sta sviluppando una versione semplificata che possa essere svolta senza supporto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.