La metodologia del game-based learning risulta particolarmente efficace quando viene applicata al campo dell’astrofisica (o della scienza in generale). Infatti quelle stesse caratteristiche, viste sopra, che definiscono un’attività ludica, possono essere utilizzate per descrivere i principi della ricerca scientifica. Di conseguenza il gioco non solo permette l’acquisizione di determinati concetti, ma soprattutto lo sviluppo del pensiero scientifico, fondamentale, tra le tante, per la formazione di cittadini consapevoli, in grado di analizzare le notizie e le informazioni con spirito critico.

In questo senso possiamo individuare due tipologie di giochi finalizzati all’apprendimento:
  • il gioco come strumento ha lo scopo di veicolare una conoscenza, usando le sue meccaniche per rendere il procedimento più attraente e motivante. Ne è un esempio il gioco dell’oca in cui in ogni casella viene presentato un particolare concetto;
  • nel gioco come modello, invece, sono le meccaniche stesse a permettere non solo l’acquisizione di un concetto, ma anche e soprattutto il pensiero scientifico. Un esempio è il gioco “Viva la risoluzione” descritto più avanti, in cui il giocatore, spesso senza accorgersi, acquisisce nuove competenze e conoscenze svolgendo l’attività.
 
Sono molte le attività ludiche sviluppate dai ricercatori e ricercatrici INAF che utilizzano il gioco come strumento didattico. Di seguito se ne riporta un elenco delle principali. Cliccando sul link di ognuna è possibile ottenerne la descrizione dettagliata.